10 professioni per chi ama i videogiochi
Dal programmatore al creativo, passando per l'ingegnere del suono e il commerciale. Ecco le figure più richieste dal mondo del gaming.Il mercato dei videogiochi in Italia vale quasi 1 miliardo di euro. Lo dice AESVI – Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani – nel suo più recente report nel quale fa capire quanto valgono la produzione e il videogame nell’economia del nostro paese.
Il videogame tira sempre parecchio, sia nel formato fisico che digitale. Fra i campioni di vendita del 2015 FIFA 16 e Call of Duty: Black Ops III la fanno da padroni.
Ma c’è di più: sono tanti i fan che si divertono a vestire i panni dei vari personaggi. In alcuni casi, fare il cosplay, diventa una vera e propria professione, come Giorgia Cosplay la cosplayer più famosa in Italia.
Quali sono le professioni più in voga per chi ama i videogame?
- Game Designer: Si tratta della figura che visiona lo storyboard, studia e analizza le meccaniche di gioco e controlla l’intero “senso” di un videogioco. Per farlo lavora sul design dei livelli, dei personaggi e sull’impostazione delle difficoltà. Il designer trasmette la propria visione al resto del team, per renderne concreta l’idea.
- Programmatore: Progetta e sviluppa il codice che permette ai videogiochi di funzionare. Lavora all’interno di un team, di solito composto da ingegneri del software, che mettono in pratica le direttive del designer.
- Artist & Animator 2D/3D: Parte dalle idee dei creativi per modellare i personaggi, gli ambienti, gli edifici e tutti gli oggetti presenti in ogni scena. Deve saper perfezionare ogni singolo elemento, per renderlo unico e coerente con il mondo circostante. I ruoli principali sono 2D Artist, 3D Artist, Render Artist e Digital Sculpter.
- Ingegnere del suono: È responsabile di tutto ciò che si sente nel gioco. Mixa, campiona e modifica la voce dei personaggi e gli effetti audio provocati dall’ambiente e dagli oggetti intorno.
- Sceneggiatore e redattore tecnico: Crea lo storyboard e scrive i dialoghi tra i personaggi. Il redattore tecnico scrive la documentazione che accompagna il gioco e il libretto di istruzioni.
Offerte di lavoro per videogamer
- Traduttore: Un compito non semplice! Traduce ogni elemento parlato o sottotitolato, tranne le scritte grafiche che compaiono nelle scene (tipo le insegne). Più lingue sa, più lavoro può guadagnare.
- Videogame tester: Il tester è colui che gioca per interminabili ore cercando tutti i possibili bug nel videogame. Appena ne trova uno, informa gli sviluppatori che, una volta appurato il problema, lo risolvono nel modo migliore possibile. La sua figura è essenziale e può determinare il successo o il fallimento di un titolo.
- Specialista del supporto tecnico: Il punto di unione tra chi sviluppa videogame e il pubblico. Ascolta i problemi degli utenti, le difficoltà di installazione o i crash improvvisi. Si interfaccia continuamente con i tecnici per fornire supporto a 360 gradi.
- Marketing manager: Come ogni prodotto che si rispetti, anche il videogioco deve avere un’agenzia che ne curi il lancio, la promozione e la comunicazione. Il marketing manager organizza e presenzia le fiere di settore (come la Milan Games Week) e si coordina con il reparto commerciale.
- Commerciale: Molto più che un venditore. Il rappresentante commerciale conosce il gioco, il target di riferimento e gli aspetti tecnici (come i requisiti minimi di utilizzo). Sa in quali negozi e catene andrà a finire e conosce i distributori che ne prendono in carico la commercializzazione.
Le scuole italiane
Dal traduttore al creativo, passando per il graphic designer e il commerciale, gli annunci di lavoro non mancano e formarsi in questo ambito sta diventando una possibilità sempre più concreta.
A Roma ad esempio l’Accademia Italiana Videogiochi offre corsi in Grafica, Programmazione e un Master in Art Direction. A Milano invece la Digital Bros Academy ha aperto le iscrizioni per il biennio 2017/2018, in cui rinnova la proposta di corsi di Game Programmer, Game Designer, Art & Animation 2D/3D.
Per incentivare la parità di genere in un campo molto al maschile, la DBA ha creato un bando due borse di studio per il pubblico femminile.
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Ma anche le università si stanno muovendo: Unimi offre un percorso di Laurea magistrale incentrato sui videogame, mentre a Pozzuoli c’è l’Istituto Universitario Digitale Animazione & Videogiochi, conosciuto come IUDAV, che si avvale di importanti collaborazioni.
Come in tutte le nazioni tecnologicamente avanzate, anche in Italia il giro d’affari che circonda i videogame è senza precedenti: cresce del +6,9% ogni anno. E le offerte di lavoro per entrare nel settore non mancano e non smetteranno di essere richieste nuove figure professionali.