Che cos’è il colloquio conoscitivo
Colloquio

Che cos’è il colloquio conoscitivo?

Sotto forma di intervista o di presentazione a schema libero, il più classico dei colloqui di lavoro richiede capacità di analisi e di sintesi, un’attitudine rilassata, sincerità e ritmo.

Tra le diverse tipologie di colloquio utilizzate dagli addetti alle risorse umane per valutare un candidato, il colloquio conoscitivo è senz’altro quello più tradizionale.

Consiste nelle classiche domande utili per approfondire le varie voci del tuo curriculum e, allo stesso tempo, a farsi un’idea della tua personalità.

Come comportarsi durante il primo colloquio

A differenza dei colloqui tecnici, che testano attraverso una tua competenza specialistica, come la conoscenza di una lingua straniera, la dimestichezza nell’uso di un sistema operativo o di uno strumento di precisione, il colloquio conoscitivo non prevede alcuna prova.

Per affrontarlo con successo, valgono le nostre regole generali su come prepararsi a un colloquio di lavoro. Ma che tipo di domande ti devi aspettare quando finalmente sarai seduto davanti al selezionatore? Ecco le situazioni più comuni.

“Mi parli di lei”

L’argomento a piacere, avresti detto a scuola. Ma se tra i banchi si tratta indubbiamente di un vantaggio, avere carta bianca in sede di colloquio non sempre facilita la vita.

Porta con te una buona capacità di analisi e di sintesi. Dai in pochi minuti un quadro esaustivo su:

  • Chi sei
  • Cosa sai fare
  • Quali sono i tuoi punti di forza

Per non perdere il filo del discorso, procedi con ordine. Comincia dagli studi e percorri poi le esperienze lavorative e guida il selezionatore nella comprensione della tua storia professionale. Senza strafare, però.

Colloquio di lavoro

 

Decidi quanto soffermarti sulle singole tappe in base alla tua anzianità. Se hai un profilo junior o non hai esperienze lavorative, approfondisci le skill che hai acquisito durante la preparazione della tua tesi di laurea, i tirocini o gli stage. Se, invece, hai alle spalle numerose esperienze, soffermati su quelle più significative in relazione alla tua candidatura, limitandoti ad accennare brevemente le altre.

Le parole, si sa, sono importanti. Per questo cura non solo il contenuto della presentazione, ma anche la forma. Dài ritmo e movimento al discorso, evita l’effetto “lista della spesa” per tenere viva l’attenzione del selezionatore e stimolarne la curiosità.

L’intervista

Più semplice è la situazione in cui il selezionatore decide di guidare la conversazione con domande precise sugli elementi del tuo CV che ritiene di voler approfondire. In questo caso, a te non resta che mostrarti rilassato, evitare atteggiamenti di diffidenza o di chiusura e rispondere con sincerità. In altre parole, basta essere positivi e tutto filerà liscio .

Prova per colloquio di gruppo

Il controinterrogatorio

“Vuole chiedere qualcosa?”. Se alla fine del colloquio ti viene data la possibilità, non sottovalutare l’importanza di rivolgere alcune domande al selezionatore. Anche la tua capacità di cogliere questa occasione sarà oggetto di valutazione.

E allora bando alla timidezza e preparati una lista di quesiti coerenti. Com’è strutturato il processo di selezione? Quali saranno le tue mansioni? E le prospettive di crescita? Dimostrerai reale interesse per la posizione e aumenterai le tue chance di essere scelto.