conflitti sul lavoro
Consigli, Vita in ufficio

Chiedi all’esperto: come gestire gli scontri sul lavoro

I conflitti ben gestiti possono diventare un'occasione di crescita per tutto il team.

Una scadenza mancata, un’incomprensione, un fraintendimento. O magari un accumulo di stress, che ci porta a essere meno pazienti e più “aggressivi” con i nostri colleghi.
La vita in ufficio, e non solo, è piena di momenti di tensione e di conflitti. Che, se ben gestiti, possono rappresentare un’opportunità di crescita e di miglioramento delle relazioni insieme a un’occasione di rafforzamento del team.

Patrizia Turri, Global VP Human Resources di Jobrapido, ci dà alcuni consigli su come comportarsi in queste situazioni.

Può farci un esempio di un conflitto sul posto di lavoro e sulla strategia più efficace per gestirlo?

I conflitti più comuni riguardano le aree di responsabilità ed i fraintendimenti e si palesano quando si approccia o si sfora una scadenza o si presenta la “conseguenza” legata mancata presa in carico di un’attività o alla sovrapposizione di responsabilità. Il modo migliore per gestire i conflitti di questo tipo è prevenirli, chiarendo molto bene fin da subito chi fa cosa. Tuttavia, se il conflitto è già scoppiato, è necessario correre ai ripari.
Il consiglio è gestire la questione in una sala riunioni, in presenza delle sole persone interessate e mai in open space o di fronte a terze parti. La tecnica migliore è distinguere il problema dalla persona, ossia guardare al problema che è all’origine del conflitto come ad un fatto. E cercare insieme una soluzione. Se, ad esempio, si è arrivati sotto data e le attività da concludere non sono ancora state completate, occorre chiedersi come mai sia successo. Cosa fare per rimediare? Come evitare che succeda nuovamente?
È importante che tutte le parti interessate possano esprimere il proprio punto di vista e che si trovi una soluzione comune senza colpevolizzare nessuno. Bisogna uscire dal conflitto avendo creato una situazione win-win e lasciarsi con l’impegno comune di non far riaccadere la situazione.

Come comportarsi quando un conflitto si presenta con persone esterne all’azienda (clienti, fornitori, collaboratori esterni)?

La logica rimane la stessa, occorre trovare un terreno comune di comprensione e di dialogo. L’attenzione ai “toni”, e quindi evitare di farne “un fatto personale”, rivestono un’importanza ancora maggiore poiché chi si interfaccia con le persone esterne parla in nome e per conto dell’azienda e quindi la rappresenta.

In che modo possiamo trasformare i conflitti sul lavoro in un’opportunità di arricchimento e di crescita personale e professionale?

Il modo migliore è fare una retrospettiva. Occorre chiedersi quanto il proprio comportamento possa aver inciso sull’insorgere del problema. Quali scelte avrebbero potuto evitarlo e in che modo si intende evitare che lo stesso problema si ripeta in futuro.