Come restare concentrati nell’epoca della distrazione
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Come restare concentrati nell’epoca della distrazione

Come combattere il peggior nemico della produttività e dell’efficienza in ufficio.

Nel 2015, uno studio di Microsoft condotto su oltre 2.000 studenti universitari ha dimostrato che la nostra concentrazione non dura, in media, più di otto secondi: un secondo in meno della soglia di attenzione di un pesce rosso.

Sebbene molti neurobiologi abbiano sostenuto che non si tratti necessariamente di un cambiamento negativo, ma solo di un “naturale” adattamento dell’uomo alla vita digitale, con la conseguente iperstimolazione da parte di smartphone e dispositivi elettronici, questo studio ci porta oggi a riflettere sulla difficoltà di ottenere e controllare l’attenzione nella vita di tutti i giorni.

D’altra parte, viviamo in un mondo in cui, secondo Kevin Kelly e Hal Varian (rispettivamente co-fondatore della rivista Wired e capo-economista di Google), il numero di informazioni aumenta ogni anno del 66% e, parallelamente, diminuisce la capacità dell’uomo di processarle.

Gli uffici, in particolar modo, sono il luogo dove avvertiamo questo deficit. Tra e-mail urgenti, riunioni interminabili e sbirciatine ai social network, la distrazione diventa così il peggior nemico della produttività e dell’efficienza. Da combattere con ogni mezzo.

Scopri come ritrovare la concentrazione negli open-space.

Ecco allora alcuni consigli utili per combattere la distrazione al lavoro.

Eliminate le notifiche

Considerate la droga del nuovo millennio per la loro capacità di produrre la dopamina, una sostanza legata al piacere, le notifiche ci illudono con un senso di appagamento effimero e interrompono continuamente il nostro ciclo dell’attenzione. Disattivatele da tutti i vostri dispositivi, soprattutto quando siete in una riunione, a una conferenza, o semplicemente immersi in un compito che richiede la massima concentrazione.

Organizzate la giornata in modo intelligente

Dedicate trenta minuti al mattino per organizzare i “to do” della giornata, appuntandoli su un’agenda o su un supporto a vostra scelta. Vi aiuterà a capire quali sono le priorità e a non lasciare incompleti i vostri compiti. Secondo l’“effetto Zeigarnik”, infatti, dal nome della psicologa lituana che lo ha teorizzato, i compiti interrotti aumentano lo stato d’ansia e ci portano ad avere un pensiero fisso. Uno stimolo a completarli, sì, ma a discapito della nostra tranquillità.

Evitate il multitasking, il nemico numero uno della concentrazione

Da sempre considerato come la dote per eccellenza del lavoratore contemporaneo, molti studi hanno recentemente ridimensionato il valore positivo del “multitasking”, ossia della capacità di svolgere più azioni simultaneamente. Il nostro cervello, infatti, non è programmato per processare più attività nello stesso momento ed è anzi più produttivo se ne facciamo una alla volta. Non solo: diventiamo più lenti nel passare da un’azione all’altra e incapaci di distinguere le informazioni importanti da quelle irrilevanti.

Prendetevi cura di voi stessi con il riposo, lo sport e uno stile di vita sano

Il detto latino mens sana in corpore sana non è mai stato così popolare. Concedersi le giuste ore di sonno, avere una alimentazione sana, dedicarsi ad attività sportive o a semplici svaghi per la mente, sono tutte buone pratiche che aiutano il cervello a ricaricarsi, a ritrovare la concentrazione e ad abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.