Congedo di maternità: tutto quello che vi serve sapere
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Congedo di maternità: tutto quello che vi serve sapere

Come presentare la domanda, come anticipare il periodo di congedo e cosa cambia nella busta paga. Alcune informazioni utili per le donne in dolce attesa.

Per indennità o congedo di maternità si intende, riportando la definizione dell’INPS, “il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici dipendenti durante la gravidanza e il puerperio, inteso come il periodo immediatamente successivo al parto”.

L’astensione prevede un totale di 5 mesi, usufruibile secondo le modalità 2 + 3 (due mesi prima e tre mesi dopo il parto) o 1 + 4. In questo caso, quindi, la donna incinta dovrà lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza.

L’ultimo emendamento alla legge di Bilancio prevede inoltre, se approvato, la possibilità che le mamme possano restare al lavoro fino al nono mese di gravidanza, utilizzando per intero i cinque mesi del congedo per il periodo successivo al parto.

Ricordate, in ogni caso, che è necessario presentare il certificato rilasciato dal medico aziendale o dal ginecologo, che attesta che la vostra scelta non provocherà alcun danno alla salute né della mamma né del bambino.

Ecco di seguito alcune informazioni utili per tutte le donne in dolce attesa.

Come presentare la domanda

La domanda va presentata all’INPS telematicamente prima dell’inizio del congedo (le lavoratrici autonome trasmettono la domanda telematica a parto avvenuto) e non oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile. La lavoratrice è tenuta a comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità entro 30 giorni dal parto.

Come inoltrare la richiesta? Potete utilizzare i seguenti canali:

  • I servizi telematici dell’INPS, accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo personale;
  • Il Contact Center integrato, al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o allo 06.164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico;
  • I Patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Il congedo anticipato

Su richiesta della lavoratrice, e sulla base di un accertamento medico, è possibile anticipare il periodo di congedo. Quando? Sia quando sussistono complicanze gravi della gestazione o malattie preesistenti che la gravidanza potrebbe aggravare, sia quando le condizioni ambientali o di lavoro sono rischiose per la salute della donna o del nascituro (per esempio, se la lavoratrice è addetta a mansioni pesanti, pericolose o insalubri).

Cosa cambia nella busta paga 

Durante il congedo, la lavoratrice percepisce un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga precedente l’inizio del congedo di maternità. Quindi, solitamente, l’ultimo mese di lavoro precedente il mese di inizio del congedo.

Per tutte le altre informazioni sul congedo di maternità, consulta il sito dell’INPS.