Il colloquio di lavoro consigli e strategie per affrontarlo con serenità
Colloquio, Consigli

Il colloquio di lavoro: consigli e strategie per affrontarlo con serenità

Cercare lavoro è di per sé un lavoro. Chiunque si sia trovato almeno una volta nella necessità di trovare un nuovo lavoro sa bene quanto possa essere impegnativa e faticosa quest’attività. Dopo la ricerca e l’invio delle candidature, e una volta che l’iter selettivo sarà stato avviato, arriva poi uno dei momenti più stressanti nella vita lavorativa di ciascuno di noi, di qualsiasi livello ed età: il colloquio di lavoro.

Ora, se è vero che i colloqui non sono mai uguali, e che organizzare la propria esposizione sulla base dei diversi interlocutori e realtà aziendali che andrai ad incontrare è una formula vincente, è anche vero che ci sono alcune regole di base e accorgimenti che possono aiutarti ad arrivare più preparato (e quindi più sereno) al fatidico momento dell’incontro con il selezionatore. Ecco la nostra top five:

La presentazione del percorso formativo e professionale

Non tutti i ruoli a cui ti candidi prevedono le medesime attività e responsabilità. La prima regola è analizzare sempre con la massima attenzione la descrizione della posizione offerta,  cercando i punti di forza da far emergere dal tuo percorso formativo e professionale.

Se hai partecipato a progetti specifici che facciano risaltare tue particolari skill tra quelle richieste, portali come esempio nel tuo racconto. Parlare di situazioni concrete e far emergere così le tue esperienze aiuterà i selezionatori a dare maggior rilevanza alla tua candidatura.

I successi e gli insuccessi: il focus sull’apprendimento

Non tutti i progetti o le situazioni che hai gestito nel corso della tua carriera scolastica o professionale saranno stati dei successi, almeno non da subito. Nel caso emergesse questa domanda non andare nel panico: raccontali per quello che sono, con le criticità, le sfide o le delusioni che hai dovuto affrontare. In questo modo, le difficoltà che hai incontrato ti daranno l’occasione di spiegare come hai gestito le avversità, trovando eventuali soluzioni – o anche come hai gestito la sconfitta traendone un insegnamento. Imparare dagli errori, saper cogliere il fallimento con lo spirito di chi vuole trarne elementi utili allo sviluppo di nuove conoscenze e competenze darà di te un’ottima impressione e offrirà maggiore concretezza e verità al tuo racconto.

Fai esperienza e impara da ogni colloquio

Fare tanti colloqui aiuta ad affrontarli sempre meglio. A meno che tu non sia già molto sicuro di te, partecipa a colloqui anche per posizioni che ti interessano meno o per le quali non ti senti del tutto preparato. In questo modo, potrai fare esperienza ed acquisire sempre più sicurezza nell’elaborazione delle risposte e nella capacità ‘predittiva’: non tutti i colloqui sono uguali ma, spesso, le domande si ripetono. Quando incontri qualche domanda che ti ha messo in difficoltà, appena terminato il colloquio prendi nota e rielabora una risposta che ti soddisfi. Scoprirari che anche l’atteggiamento dei selezionatori che ti trovi davanti diventerà sempre più familiare e così il tuo disagio si affievolirà, consentendoti una maggiore sicurezza.

Non dire più di quanto è richiesto

Anche durante il colloquio di lavoro, vale la regola aurea del less is more: limitarsi a rispondere alle domande è un buon modo per evitare di dare informazioni non richieste e che potrebbero nuocere alla tua presentazione.

Il primo incontro tra candidato e selezionatore si chiama appunto “conoscitivo” e vale per ambo le parti: specialmente se sei al primo gradino di un iter selettivo, rispondi alle domande e fai tutte quelle che ti occorrono per comprendere meglio la posizione e l’ambiente di lavoro, ma non dire di più. Scendere in particolari della propria vita personale è fortemente sconsigliato durante un colloquio di lavoro. Inoltre, non toccare al momento questioni legate a inquadramento e retribuzione o a ferie o chiusure aziendali. Non esporre oggi esigenze particolari legate a famiglia e sfera privata. Gli elementi di questo tipo vanno affrontati in un secondo momento o solo se espressamente richiesti dal tuo interlocutore nella fase preliminare.

Competenze linguistiche: non pensare solo in italiano

Oggi, moltissime mansioni prevedono e richiedono la conoscenza di una seconda lingua, spesso l’inglese. Ad  esempio, durante un colloquio come addetto vendita per un negozio di una grande catena di abbigliamento in centro o come receptionist per una multinazionale, la probabilità di affrontare alcune domande in lingua è molto alta. Se la conoscenza richiesta è di un livello medio, le domande che ti rivolgeranno saranno semplici e generiche: cosa ti piace fare nel tempo libero, quali sono le tue principali qualità e così via. Un consiglio sempre valido, a prescindere dal livello richiesto e dalla tua padronanza della lingua, è quello di non farsi cogliere alla sprovvista: preparati a raccontare di te stesso, del tuo percorso scolastico, delle principali esperienze lavorative e della tua motivazione al cambiamento nella seconda lingua, in modo da avere già in testa una risposta corretta, fluida e rapida e fare una buona impressione al tuo intervistatore.

 

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