La tua reputazione digitale? Ecco perché è importante e alcuni consigli per gestirla
La ricerca di candidati attraverso i social e i motori di ricerca è aumentata notevolmente negli ultimi anni, per questo avere una reputazione online "pulita" è un requisito indispensabile quando si cerca lavoro.Alzi la mano chi non ha mai cercato il proprio nome su internet. Chi, per pura curiosità o perché spinto da esigenze personali e lavorative, non ha provato a ricostruire il proprio profilo “virtuale” sulla base delle informazioni e delle immagini presenti sui motori di ricerca? Tranquilli, non siete soli!
I risultati di questa ricerca corrispondono alla nostra web reputation. Ovvero, ciò che viene “raccontato” online riguardo a una determinata persona, prodotto, servizio, progetto o evento. In questo caso cosa viene raccontato di noi stessi, del nostro “brand personale”.
Oggi avere una reputazione online “pulita” è un requisito indispensabile. Ma, soprattutto, è un asset vincente per costruire la propria carriera e per risultare più attrattivi per aziende e recruiter. Secondo i risultati dell’indagine di Shrm “Talent Acquisition: A Guide to Understanding and Managing the Recruitment Process”, la ricerca di candidati attraverso i social e i motori di ricerca è aumentata notevolmente negli ultimi anni. Più della metà dei responsabili HR, infatti, ha cercato il nome di un candidato attraverso un motore di ricerca e almeno l’80% utilizza un canale online nel proprio lavoro di selezione. Facebook, LinkedIn e Twitter, i tre più consultati.
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I motivi? Verificare il cv online, allargare il bacino dei candidati e, in molti casi, trovare profili mirati che possano aderire perfettamente ai requisiti di una posizione.
Quando si è alla ricerca di un lavoro, quindi, è fondamentale controllare, soprattutto prima di un colloquio, che la propria “identità digitale” sia adeguata e non risulti compromessa da contenuti sconvenienti. Come? Partendo da questi semplici consigli.
Verificare le impostazioni relative alla privacy dei propri account social
Un accorgimento che ti permette di filtrare tutti i tuoi contenuti e di stabilire chi può accedere o meno a ciò che pubblichi sulle bacheche. Ogni social ti permette di farlo: basta passare in rassegna le voci sulla privacy (es: chi può vedere i miei post? desideri che i motori esterni re-indirizzino al tuo profilo?) e scegliere le impostazioni che limitano la visibilità su ciò che condividi.
Il consiglio è quello di avere sempre il controllo su tutto quello che ti riguarda (foto, tag, stati, etc).
Scegliere con cura le immagini dei propri profili social
Perché è la prima cosa che un recruiter si troverà a visualizzare. Soprattutto su LinkedIn, cerca di scegliere una foto che ti rappresenti in maniera professionale, chiara, non compromettente. Sembra scontato, ma sono in molti a optare per una foto sfocata, troppo ritoccata, appariscente e, in alcuni casi, imbarazzante.
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Occhio a pubblicare video personali su YouTube
Come per le foto, anche i video vengono rapidamente a galla durante una ricerca su Google e diventano quindi di pubblico dominio. Che non significa che dobbiate censurarvi o che non possiate caricare il video di quella festa in spiaggia o di quella vacanza indimenticabile con i vostri amici.
Basterà non firmarli o associarli al proprio nome e cognome o, come consigliato al punto 1, verificare con attenzione le impostazioni sulla privacy.
Anche in pubblico, ricordatevi della vostra reputazione online
Vi sarà capitato di partecipare a una festa, a un evento, a una serata, dove i fotografi sono sempre dietro l’angolo per scattare foto, che finiranno poi sui canali ufficiali di quel locale o organizzatore.
Niente di male ma fate attenzione a non farvi riprendere o taggare in situazioni imbarazzanti che, una volta condivise sul web, potrebbero danneggiare la vostra reputazione digitale.