Regole per dividersi le ferie fra colleghi
Vita in ufficio

Regole per dividersi le ferie fra colleghi

Organizzare le ferie tra colleghi presuppone che nessuno si autodichiari più meritevole di altri. E soprattutto richiede rispetto per le esigenze altrui e una dose di disponibilità a cedere un periodo preferenziale

Con l’arrivo del caldo l’entusiasmo di andare in vacanza aumenta all’impazzata. Le ferie dovrebbero essere per te un momento di relax, lontano dal caos di ogni giorno, meglio organizzarle opportunamente e schivare il rischio di rientrare al lavoro più stressato di quando lo hai lasciato.

Per evitare isterie inutili e scene da impiegati disperati in crisi da pianificazione ferie, è preferibile gestire il periodo di vacanza per tempo, partire senza sensi di colpa e evitare la sensazione di aver fatto un torto a un collega, sentendoti come se lo avessi pugnalato alle spalle.

Per la pianificazione delle ferie è sufficiente attenersi a un tacito regolamento di buonsenso. Questo per assicurarti la buona pace di chi resta al lavoro e la tua serenità nel preparare le valigie.

Mille e un pretesto

L’argomento ferie solleva sempre molte polemiche e di solito si conclude con sentimenti fra colleghi che spaziano dalla felicità per alcuni alla rabbia per altri.

Spesso si assiste a vere e proprie manovre strategiche di raggiro, per avere la meglio sui colleghi. Altre volte capita che si arrivi a litigare, non riuscendo a trovare un accordo per impostare il piano ferie.

Le scuse per conquistare la priorità di scelta sono le più disparate. I figli che devono fare ferie obbligatoriamente nella settimana più gettonata, l’impossibilità di coordinarsi con il compagno se ci si deve adeguare a un periodo imposto o l’aver già prenotato da tempo una vacanza il cui annullamento costerebbe la penale.

Seguono i pretesti legati all’anzianità in azienda, al rispetto dell’età anagrafica, agli zii d’America ammalati a cui fare urgentemente visita, ecc.

Come organizzare le ferie tra colleghi

Organizzare le ferie tra colleghi presuppone che nessuno si autodichiari più meritevole di altri. E soprattutto richiede rispetto per le esigenze altrui e una dose di disponibilità a cedere un periodo preferenziale.

La prima regola è quella di organizzarsi con anticipo, perché ridursi all’ultimo momento implica il dover incastrare settimane già prenotate, centri estivi per i figli già pagati o far fronte ad altre necessità, rendendo tutto più difficile da gestire.

Buona regola è quella di pianificare ritrovandosi assieme ai colleghi prima che inizi il periodo di ferie. In questo modo tutti possono avere il tempo necessario sia per coordinarsi con i rispettivi compagni, mariti, mogli o amici, che per gestire eventuali campi estivi nelle settimane con i figli a casa o per prenotare viaggi e approfittare di sconti, anche per non trovare il tutto esaurito.

Nel momento in cui ci si incontra, ciascuno esprime una preferenza con eventuali bisogni o motivazioni e si cerca di creare una sorta di classifica prioritaria, che stabilisca a chi spetta la “prima scelta”.

Dopo aver concordato il piano ferie, lo si presenta al titolare o a un superiore perché possa approvarlo.

Questa gestione aiuterà a partire con la mente serena, senza sentirsi gli occhi invidiosi e contrariati di colleghi scontenti e ritrovandoli ad attenderti con il sorriso al tuo ritorno.