Un addetto alle risorse umane deve assicurarsi di gestire al meglio l’onboarding dei nuovi arrivati. Ecco alcuni consigli e accorgimenti utili.
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Primo giorno di lavoro e onboarding: i consigli per gli addetti alle risorse umane

L’ingresso in azienda è un momento cruciale del life-cycle di un dipendente. Ecco perché è importante gestirlo al meglio.

Arrivare in un nuovo posto di lavoro per iniziare una nuova esperienza professionale può essere allo stesso tempo un momento stimolante e carico di tensione. Un dipendente appena assunto, infatti, sa già che dovrà incontrare i suoi futuri colleghi e dirigenti, familiarizzare con un nuovo capo, ambientarsi in una nuova sede, assumersi nuove responsabilità e adattarsi a una nuova cultura aziendale.

Facilitare questa fase di ingresso del dipendente (che dura 90 giorni e viene definita dagli addetti con il termine onboarding) è quindi fondamentale. Sia per dare una buona prima impressione dell’azienda, sia perché è un momento cruciale del life-cycle di un dipendente, che gli permetterà di iniziare subito a costruire una situazione lavorativa stabile e duratura. Come sostengono gli esperti, infatti, “l’onboarding di un dipendente va oltre il semplice orientamento. L’obiettivo finale è di ridurre il turnover e incoraggiare i lavoratori a rimanere a lungo in azienda. È un processo lungo e strutturato, che inizia già dalle fasi di assunzione”.

Preparate l’ingresso di un nuovo dipendente in anticipo

La fase di induction e benvenuto deve essere preparata con cura e in anticipo. E le piccole accortezze contano, soprattutto in questa fase: inviate ai nuovi dipendenti una nota di benvenuto via mail. Nel testo, potreste condividere anche un programma di orientamento della prima settimana con tutti i corsi di formazione, gli incontri, e le informazioni utili per affrontare al meglio l’ingresso in azienda.

Un altro step da compiere in anticipo è quello di coinvolgere il team e i colleghi per fare in modo che il neoassunto si senta da subito in un ambiente amichevole e accogliente. Potrebbe tornare utile in questi casi assegnare al dipendente un tutor o una persona dell’azienda che possa affiancarlo nelle sue prime settimane.

Non dimenticate, poi, di predisporre la scrivania con tutti gli strumenti necessari per iniziare (un telefono, il laptop, un elenco di contatti aziendali e di indirizzi e-mail). Lasciate anche un’agenda, delle penne, una brochure aziendale, un organigramma, una lettera di benvenuto del CEO e, perché no, anche una mappa dei punti di ristoro nelle vicinanze dell’ufficio.

Il primo giorno di lavoro non si scorda mai

Non fatevi trovare impreparati all’arrivo del nuovo assunto. Rompete il ghiaccio con una chiacchierata, un giro per gli uffici, e non tralasciate le presentazioni ufficiali. Sia ai colleghi che lavoreranno con lui/lei, tramite un piccolo momento di benvenuto, sia a tutta l’azienda, tramite e-mail o intranet.

Il passo successivo è garantire una formazione mirata che renda il dipendente consapevole delle sue responsabilità, lo informi sui colleghi con cui lavorerà (nomi, ruoli, compiti, gerarchia), sugli strumenti che avrà a disposizione, la mission e gli obiettivi aziendali, ecc. Siate pronti e preparati a rispondere a tutti i possibili dubbi o domande: dal codice di abbigliamento alla modulistica, dalla policy aziendale alle richieste più personali.

Una buona idea può essere anche quella di organizzare un pranzo informale, magari coinvolgendo manager, membri del team o compagni di lavoro. Un’occasione sicuramente favorevole per fare conoscenze e stimolare il team building.

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