Pregi e difetti del consulente esterno
Quando si tratta di valutare una strategia o di assumere una decisione innovativa, quando si ha bisogno di un intervento per migliorare il bilancio o di compiere una determinata scelta, molte aziende considerano di rivolgersi a consulenti esterni oppure far riferimento a una figura interna al proprio organico.
Interno o esterno, il consulente svolge un ruolo specifico: è chiamato a risolvere problemi organizzativi o a implementare soluzioni, per migliorare le prestazioni di un’azienda.
Di solito il consulente esterno viene richiesto quando si presenta la necessità di uno specialista molto qualificato, in merito a progetti di ampio raggio oppure quando si richiede un parere neutrale rispetto a un problema da risolvere.
Pregi di un consulente esterno
Accade spesso che le aziende che vogliano far fronte a un problema o una questione che riguarda decisioni importanti, abbiano bisogno di una consulenza esterna altamente specializzata, in quanto le forze interne di cui dispongono non hanno le competenze necessarie per uno specifico caso.
In questi casi, il pregio di lavorare come consulente esterno consiste nella possibilità di interagire con più realtà, spesso anche diverse fra loro, che vanno ad arricchire le competenze e l’esperienza.
Altro pregio nell’essere un consulente esterno deriva dal fatto che alcune società richiedono l’intervento di un professionista estraneo all’azienda, che garantisca una visione obiettiva. Questo permette al consulente di esprimere pareri secondo un’idea personale, che non subisca il condizionamento dello stile e della cultura aziendale: un aspetto fondamentale, quello di poter lavorare in completa autonomia.
Rispetto all’autonomia, il lavoro da consulente esterno è sicuramente caratterizzato dal fatto di poter gestire la propria agenda in base alle necessità, vale a dire disporre del proprio tempo senza doversi adeguare ad orari prestabiliti.
Infine, i dati rilevano che un consulente esterno è pagato mediamente di più rispetto a un consulente interno, in quanto considerato in molti casi un professionista estremamente specializzato.
Difetti del lavoro di consulente esterno
Dal momento che molte aziende ritengono i consulenti esterni più qualificati di quelli interni, spesso optano per questi ultimi, al fine di ottenere un risparmio dei costi relativi alla consulenza. Questo implica l’eventualità di perdere qualche ingaggio presso aziende che preferiscono avvalersi di un consulente dipendente invece che esterno.
Lavorare come consulente esterno non offre le stesse garanzie retributive di un professionista interno. Da consulente esterno, sei a tutti gli effetti un lavoratore autonomo, perciò non puoi contare su uno stipendio garantito e devi provvedere alla gestione del tuo lavoro.
Meglio fare il consulente esterno o interno? La risposta la puoi trovare tu, attraverso un’analisi che, tenuti in considerazione pregi e difetti, si basi sulla tua personale scala dei valori.