I professionisti delle risorse umane devono far fronte a questo nuovo modello di organizzazione del lavoro.
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Lavorare da remoto: consigli per gestire i dipendenti in smart working

I professionisti delle risorse umane devono far fronte a questo nuovo modello di organizzazione del lavoro.

Un nuovo modello di organizzazione del lavoro: più smart, più flessibile, più fluido. È ciò che molte aziende e realtà lavorative, con l’avvento delle nuove tecnologie, si sono ritrovate a gestire e adottare negli ultimi anni per far fronte alla crescente attenzione e richiesta dei dipendenti verso lo smart working (conosciuto anche come lavoro agile o lavoro da remoto).

Che cosa è lo smart working e come funziona.

Come emerge dalla ricerca “Empowering Digital Workplace”, realizzata da Censuswide e condotta su 23 paesi, il 98% dei dipendenti europei si dichiara ottimista all’idea che la propria azienda introduca modalità lavorative agili. Anche in Italia l’atteggiamento è molto positivo: i dipendenti si definiscono a riguardo entusiasti (65%) e fiduciosi (38%). Inoltre, i benefici dello smart working sono ormai comprovati e avvalorati da diversi studi: dalla crescita della produttività e la riduzione dell’assenteismo, a un miglioramento del work-life balance e la riduzione delle emissioni di CO2, grazie alla riduzione degli spostamenti casa/lavoro.

Ma ogni nuovo modello implica cambiamenti e sfide a cui i professionisti delle risorse umane devono necessariamente far fronte, a vantaggio sia delle aziende sia dei dipendenti.

Ecco alcuni consigli per gestire al meglio lo smart working.

Si comincia dalla fase di recruiting

Non tutti i dipendenti, per diverse ragioni, sono “tagliati” per lo smart working o per modalità di lavoro agile. Quindi cominciate col valutare se il candidato ha avuto esperienza di questo tipo già in passato e se è in grado di lavorare in autonomia e in maniera flessibile. Oggi, per esempio, tornano utili strumenti avanzati di reclutamento basati sull’intelligenza artificiale e sulla tassonomia, come la Smart Intuition Technology di Jobrapido, che aiutano i recruiter a identificare i candidati con capacità ed esperienze adatte al ruolo che state cercando. In che modo? Ve lo spieghiamo qui.

La comunicazione è importante

Lavorare in luoghi diversi o anche in fusi diversi ha reso fondamentale l’obbligo di stabilire una comunicazione efficace ed efficiente. Soprattutto per i lavoratori da remoto. Che devono avere ben chiaro chi è responsabile di ciascuna attività, chi risponderà a loro e come agire in situazioni di difficoltà.

Oltre a impostare in anticipo una serie di regole e buone pratiche di comunicazione, valutate anche l’introduzione di strumenti digitali, come Slack, app di messaggistica professionale, o software di videoconferenza come BlueJeans o HighFive, perfetti per lo scambio interno di informazioni.

Favorite la collaborazione e il senso di appartenenza

Chi lavora da remoto spesso avverte mancanza di legami con l’azienda e una scarsa collaborazione con gli altri colleghi. Per questo è importante far sì che gli smart worker vengano sempre coinvolti in progetti, brainstorming e discussioni e che interagiscano regolarmente con i dipendenti in sede. Inoltre, introducete piattaforme di gestione progetti per più utenti come Asana o Trello: in questo modo, tutti saranno informati sullo stato dei lavori in corso e sui progetti in fase di elaborazione.

Mantenete alto il loro coinvolgimento

Non dimenticate di coinvolgere i dipendenti da remoto in eventi aziendali, attività di team building e sessioni di formazione offline. Anche loro fanno parte dell’azienda e queste occasioni offriranno l’opportunità di scambiare feedback, confrontarsi, conoscere meglio i propri colleghi e aumentare il loro senso di appartenenza.

Definite subito regole, obblighi e aspettative

Siate diretti e trasparenti sin dall’inizio sulle aspettative dell’azienda in termini di orario di lavoro, livelli di flessibilità, frequenza di comunicazione e risultati finali. Il lavoratore fuori sede deve avere ben chiare le responsabilità e le scadenze da rispettare per tutti i progetti in cui è coinvolto.

 

La definizione di questi aspetti permetterà a entrambi di comprendere gli obblighi reciproci e il livello di professionalità e di produttività del dipendente.

 

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