POST COVID: cosa aspettarsi per il futuro nel mondo del lavoro

Negli ultimi mesi sono usciti molti studi sul futuro del mercato del lavoro. Le analisi partono dai numeri dei ruoli più ricercati dalle aziende nell’ultimo anno e proseguono in previsioni che stilano uno scenario condiviso. Si determinano così i settori e le mansioni che aumenteranno la loro domanda di lavoro, le skills necessarie ai lavoratori per affrontare le nuove sfide professionali e i generali nuovi assetti organizzativi delle aziende.

I settori destinati a crescere e le mansioni più ricercate

Nonostante lo scenario economico abbia subito un arresto negli ultimi 18 mesi, diversi settori hanno visto una crescita durante la pandemia che è destinata a durare anche dopo l’emergenza, cambiando così gli equilibri del mercato del lavoro.

Basti pensare agli Addetti alla GDO, alla logistica, alla delivery:

figure che durante quest’ultimo periodo hanno visto crescere esponenzialmente il proprio lavoro e che sono sempre più richiesti grazie ai numerosissimi canali di vendita online che sono stati sviluppati e aperti durante i mesi di lockdown. I consumatori, attraverso sondaggi e curve di vendita, hanno recentemente confermato di prediligere questa forma di acquisto virtuale, garantendo la tendenza di crescita del settore anche in un contesto non emergenziale.

Specialisti di e-commerce, web developer, mobile developer, cyber security expert… :

numerosissime e sempre più ricercate le figure tecniche legate al mondo digitale e a tutti i servizi di acquisti online, consulenze, gaming e intrattenimento che sono rapidamente cresciuti nel nostro paese, innalzando la domanda di giovani specializzati ed appassionati del settore. Non solo il mondo del lavoro, ma anche quello dell’istruzione sta adeguando i  percorsi formativi e di specializzazione per far fronte a questa domanda e alla necessità di incontrare gli interessi della generazione futura.

Infermieri, operatori sanitari, farmacisti… :

Il settore “Healthcare”, già soggetto a una crescita costante durante gli anni pre-Covid, ha subito un’impennata durante l’emergenza che non accenna a diminuire. Attorno al settore girano diverse figure professionali che non solo hanno a che fare con la cura dei pazienti, vediamo anche un incremento della richiesta in ambito amministrativo, nonché l’aumento della domanda per il comparto produttivo ed in generale un aumento dei servizi legati alla cura del benessere dell’individuo.

Le skill per affrontare le nuove sfide del mondo del lavoro

La concorrenza nel mercato del lavoro in un periodo di crisi economica è sempre ai massimi livelli. Per poter essere competitivi e risultare attraenti agli occhi dei selezionatori bisogna in primis dimostrare la propria capacità di evolvere e crescere: studiare, formarsi, specializzarsi. Utilizzare il proprio tempo libero per investire sulla crescita professionale, ma non solo: esperienze come il volontariato o lo sviluppo di progetti o passioni personali possono dimostrare un accrescimento delle proprie soft skills.

Le capacità comunicative e di gestione del tempo e delle priorità, l’attitudine all’ascolto e l’empatia, le capacità di multitasking e problem solving: a parità di titolo di studio e competenze tecniche, quello che può fare la differenza in un processo di selezione sono proprio le soft skill, le capacità o qualità personali, che però sono difficilmente intuibili da un semplice CV, a meno che non le facciate emergere da esperienze concrete e progetti reali.

Lo smart working come elemento organizzativo

Abbiamo testasto questa nuova tipologia di organizzazione del lavoro remoto durante questi lunghi mesi di emergenza sanitaria. Ci siamo trovati ad affrontare un modello che non era molto diffuso nel nostro paese: il lavoro agile. A dire il vero, quello che abbiamo imparato ad accogliere nella nostra quotidianità si chiama lavoro da casa. Lo smart working o lavoro agile ne è una possibile evoluzione e prevede la possibilità di organizzare tempi e luoghi di lavoro con estrema flessibilità, eliminando in alcuni casi il concetto di orario di lavoro, a favore di un lavoro per obiettivi. Proprio verso questa evoluzione si stanno orientando le aziende, che cercano di far perdurare i risultati e i vantaggi di questa nuova modalità di organizzazione.

Per i lavoratori, dall’altra parte, avere la possibilità di lavorare da remoto è diventato un benefit irrinunciabile e molti si troveranno ad affrontare un cambio di azienda per inseguire modelli organizzativi di full remote o ibridi, che dimostrino di aver interiorizzato, tra i valori aziendali, uno dei principi più in voga ultimamente: il work-life balance, ovvero l’importanza dell’equilibrio tra impegni lavorativi e vita privata.

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