Alcuni consigli utili per affrontare questo momento durante un colloquio.
Colloquio, Consigli

Come giustificare una pausa nel proprio percorso di carriera

Alcuni consigli utili per affrontare questo momento durante un colloquio.

Un periodo di inoccupazione, una pausa dettata da motivi personali o famigliari, la scelta di frequentare un MBA o un corso executive. O, semplicemente, la voglia di staccare la spina per prendersi un periodo di riposo dal lavoro e dedicarsi ai propri interessi. Sono tante le ragioni che possono portare un dipendente a interrompere il proprio percorso di carriera. Anzi, secondo una recente indagine della Harvard Business Review, sempre più aziende, soprattutto negli Stati Uniti, hanno addirittura cominciato a consigliarlo. Offrendo, tra i loro benefit, periodi sabbatici o vacanza prolungate.

Una pratica che, secondo gli esperti, permetterebbe sia ai dipendenti di ricaricarsi e ridurre lo stress da lavoro, sia di uscire dagli schemi organizzativi, dalla propria “comfort zone”, per mettersi alla prova con nuove sfide e cambi di prospettiva.

Ma spesso i recruiter non percepiscono questo periodo di pausa come un valore aggiunto. Al contrario, durante il colloquio, provano a indagare le cause di questa scelta per saperne di più sul candidato.

Ecco allora alcuni consigli per gestire al meglio questo aspetto.

Non serve mentire

Siate onesti e non mentite sul vostro curriculum o durante il colloquio. Per esempio, camuffando le date delle passate esperienze lavorative. Non è mai una buona idea e il vostro probabile e futuro datore di lavoro potrebbe tranquillamente scoprirlo. In passato siete stati licenziati o avete deciso di licenziarvi? Dichiaratelo subito, senza glissare sull’argomento. Spiegando la situazione in cui vi siete trovati o le ragioni che vi hanno portato a questa scelta.

Raccontate i vantaggi che ne sono derivati

Avete utilizzato questo tempo di inattività per dedicarvi a voi stessi e per coltivare i vostri interessi? Non abbiate paura a raccontarlo. Una pausa di carriera pianificata può essere una mossa vincente nel panorama lavorativo contemporaneo e oggi viene interpretata dalle aziende come segno di autosufficienza e iniziativa.

Magari, soffermatevi sulle soft skills che avete acquisito, sulle lezioni che avete appreso e sulla crescita che avete ottenuto da questa esperienza, sia umanamente che professionalmente.

Fatene cenno già nella lettera di presentazione

Parlarne nella lettera di presentazione è utile sia per far conoscere al recruiter, già prima dell’incontro, questa parte del vostro percorso di carriera, sia per darvi la possibilità di “razionalizzare a parole” l’esperienza. Che potrete poi argomentare al meglio in fase di colloquio.

Che cosa scrivere? Potreste partire da questo esempio:

“Durante la mia pausa lavorativa dal 2014 al 2016, ho viaggiato……..facendo…….. È stata un’esperienza formativa che mi ha aiutato a raggiungere importanti obiettivi di carriera. Ho anche acquisito una serie di competenze………che ritengo si adattino bene a questo ruolo perché……..”

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